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Il Marocco e l'Unione Europea si stanno muovendo verso un compromesso sui prodotti del Sahara marocchino.

11:41
Il Marocco e l'Unione Europea si stanno muovendo verso un compromesso sui prodotti del Sahara marocchino.

Il Coordinamento delle Organizzazioni Spagnole per l'Agricoltura e l'Allevamento (COAG) ha chiesto all'Unione Europea di chiarire l'origine dei prodotti agricoli importati dal Sahara marocchino, in particolare pomodori e angurie. Il COAG ritiene che la mancanza di trasparenza in materia sollevi dubbi sul rispetto delle normative europee.

In dichiarazioni riportate dal quotidiano spagnolo El Debate, Andrés Góngora, funzionario del COAG, ha criticato quello che ha definito il continuo silenzio di Bruxelles in merito al contenuto dei negoziati in corso con il Marocco. Ha inoltre osservato che l'UE sta evitando di divulgare i dettagli di un potenziale emendamento all'accordo agricolo, nonostante una precedente sentenza della Corte di Giustizia Europea in materia.

Il portavoce ha sottolineato il timore di oscurare l'origine dei prodotti coltivati ​​nel Sahara marocchino. Ha spiegato che la catena commerciale, che include la coltivazione nel Sahara e la commercializzazione tramite Agadir, viene utilizzata per evitare di indicare la vera origine, il che, a suo avviso, rappresenta un tentativo di trarre in inganno i consumatori europei.

Nonostante l'impegno della Commissione europea a tenere informati i professionisti spagnoli sugli sviluppi del caso, il COAG ha espresso la propria insoddisfazione per tali promesse, accusando l'UE di tentare di mantenere lo status quo senza introdurre modifiche sostanziali.

La Commissione sta subendo crescenti pressioni in quanto si prevede che risponda a un'interrogazione orale presentata da circa 30 membri del Parlamento europeo, che chiedono negoziati diretti con il Fronte Polisario. La risposta dovrebbe essere presentata durante una sessione plenaria tra il 16 e il 19 giugno.

È importante notare che la Corte di giustizia europea ha stabilito il 4 ottobre 2023 che i prodotti coltivati ​​nel Sahara marocchino devono recare l'indicazione del luogo di origine. Rabat respinge categoricamente questa classificazione, affermando che il Sahara è parte integrante del territorio marocchino.


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