Al Consiglio per i Diritti Umani di Ginevra, quaranta Paesi ribadiscono il loro sostegno al Sahara marocchino

Martedì, durante la 59a sessione del Consiglio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite, che prosegue al Palazzo delle Nazioni Unite a Ginevra, quaranta Paesi hanno ribadito il loro incrollabile sostegno alla piena sovranità del Marocco sulle sue province meridionali.

In una dichiarazione al punto 2 dell'ordine del giorno, la comunità internazionale ha sottolineato che la questione del Sahara marocchino è una controversia politica affrontata dal Consiglio di Sicurezza, che riconosce il primato dell'iniziativa di autonomia presentata dal Marocco come seria e credibile, al fine di raggiungere una soluzione politica definitiva alla controversia regionale sul Sahara.

La comunità internazionale ha affermato che "l'interazione degli Stati membri con il Consiglio e l'Alto Commissario deve mantenere la sua natura bilaterale ed essere protetta da qualsiasi strumentalizzazione che possa generare dibattiti politici controproducenti per gli obiettivi del Consiglio per i Diritti Umani".

La stessa comunità ha accolto con favore l'apertura di consolati generali di diversi Paesi nelle città di Dakhla e Laâyoune, considerandola una "leva per rafforzare la cooperazione economica e gli investimenti a beneficio delle popolazioni locali e per promuovere lo sviluppo regionale e continentale".

La comunità internazionale ha ribadito il suo sostegno agli sforzi per rilanciare il processo politico esclusivo delle Nazioni Unite, basato sulla formula stabilita durante le tavole rotonde tenutesi a Ginevra, in conformità con le risoluzioni del Consiglio di Sicurezza, in particolare l'ultima risoluzione 2756 del 31 ottobre 2024, che mira a raggiungere una soluzione politica realistica, pratica e duratura a questa controversia regionale, basata sul consenso.

La dichiarazione della comunità internazionale ha sottolineato che la risoluzione di questa controversia regionale "contribuirà inevitabilmente a realizzare le legittime aspirazioni dei popoli africano e arabo all'integrazione e allo sviluppo, un obiettivo per il quale il Marocco continua a impegnarsi e per il quale compie sforzi sinceri e continui".

La comunità internazionale ha sottolineato il pluriennale impegno costruttivo, volontario e approfondito del Marocco con il sistema delle Nazioni Unite per i diritti umani, in particolare con l'Ufficio dell'Alto Commissario per i Diritti Umani, al fine di promuovere e rispettare i diritti umani su tutto il territorio nazionale del Regno.

La dichiarazione ha elogiato il Consiglio di Sicurezza per aver accolto con favore il ruolo svolto dalle due commissioni regionali del Consiglio Nazionale per i Diritti Umani a Dakhla e Laâyoune, nonché l'impegno positivo del Marocco nei confronti dei meccanismi di procedure speciali del Consiglio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite.

Il Gruppo a sostegno dell'integrità territoriale del Regno del Marocco presso il Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite comprende: Arabia Saudita, Bahrein, Burkina Faso, Burundi, Repubblica Centrafricana, Comore, Costa d'Avorio, Repubblica Democratica del Congo, Gibuti, Dominica, Regno di Eswatini, Gabon, Guatemala, Guinea, Guinea Equatoriale, Gambia, Guinea-Bissau, Paraguay, Haiti, Giordania, Liberia, Kuwait, Regno del Marocco, Sultanato dell'Oman, Qatar, Saint Kitts e Nevis, Santa Lucia, São Tomé e Príncipe, Senegal, Sierra Leone, Suriname, Ciad, Togo, Emirati Arabi Uniti, Repubblica Dominicana, Zambia, Malawi, Maldive, Yemen e Capo Verde.