X

seguici su Facebook

Il Marocco è leader mondiale nel settore delle automobili low-cost, con i costi della manodopera più bassi a livello internazionale.

Sunday 11 May 2025 - 15:23
Il Marocco è leader mondiale nel settore delle automobili low-cost, con i costi della manodopera più bassi a livello internazionale.

Un recente rapporto internazionale evidenzia la trasformazione del Marocco in uno dei principali centri mondiali per la produzione di automobili a basso costo, avendo registrato il costo del lavoro per veicolo più basso al mondo, pari a soli 106 dollari, rispetto agli oltre 3.300 dollari della Germania.

Secondo i dati della società di consulenza globale Oliver Wyman, il Regno è il paese più economico al mondo in questo indice, davanti a paesi come la Romania (273 $), il Messico (305 $) e la Turchia (414 $). La Cina, considerata la fabbrica del mondo, si è piazzata al quinto posto con un costo di 597 dollari a veicolo.

Il rapporto, che ha analizzato i dati di oltre 250 produttori di automobili, dimostra che la riduzione dei costi in Marocco non è legata solo ai livelli salariali, ma riflette anche miglioramenti nella produttività del lavoro e nell'efficienza dell'organizzazione della linea di produzione.

Nell'Europa occidentale il costo della manodopera è molto più alto che in Marocco. In Germania, il costo della manodopera ammonta a 3.307 dollari per auto, in Gran Bretagna a 2.333 dollari, mentre in Italia e Francia ammontano rispettivamente a 2.067 dollari e 1.569 dollari. Negli Stati Uniti il ​​costo è di circa 1.341 dollari.

Il rapporto indica che il Marocco non è più semplicemente una base per la produzione a basso costo, ma è diventato un attore strategico nelle catene del valore globali, grazie alle sue infrastrutture avanzate, alla posizione geografica che collega Europa e Africa e alle politiche di stimolo agli investimenti.

Il rapporto si è basato su molteplici indicatori per misurare i costi del lavoro, tra cui salari, ore lavorate, produttività dei lavoratori e complessità dei processi industriali, attingendo a dati disponibili al pubblico e a fonti indipendenti per garantire l'accuratezza dei confronti internazionali.


leggi anche