Il Sudafrica aggiunge il Marocco all'elenco degli stati parti dell'Accordo di libero scambio continentale africano
Il 21 febbraio, il South African Customs Service ha annunciato una revisione importante dell'Allegato 1 del Customs and Excise Act del 1964. Questa revisione consente ora al Marocco, insieme a Burundi e Uganda, di diventare Stati parte dell'African Continental Free Trade Area (AfCFTA).
Questa modifica, che consiste nel sostituire l'articolo 1 della Nota generale O, segna una tappa decisiva nel processo di ampliamento di questa zona economica comune. Con questa decisione, Pretoria formalizza l'applicazione delle disposizioni dell'Accordo continentale africano di libero scambio, consentendo così a questi tre Paesi di beneficiare delle preferenze doganali e dei meccanismi di facilitazione degli scambi previsti dall'accordo.
L'inclusione del Marocco, seconda economia africana dopo il settore degli idrocarburi, apre nuove opportunità per l'attuazione di questo progetto di integrazione economica continentale. Ciò consente al Marocco di svolgere un ruolo ancora più importante nell'integrazione economica dell'Africa e di stimolare il commercio interafricano.
Questo annuncio rientra in una dinamica più ampia volta a unificare le politiche doganali dei paesi membri e ad accelerare l'attuazione degli impegni assunti nell'ambito dell'AfCFTA. Riflette anche la volontà di incrementare il commercio intra-africano agevolando la circolazione di beni e servizi tra i vari attori economici del continente.
Ricordiamo che nel gennaio 2021 è entrato in vigore l'Accordo continentale di libero scambio africano, con l'obiettivo di creare un mercato unico che riunisca 54 paesi africani, con l'obiettivo di rafforzare il commercio intra-africano e ridurre la dipendenza delle economie africane dai mercati esterni.
L'adesione di nuovi paesi a questo spazio economico comune costituisce una tappa fondamentale per il raggiungimento di questo obiettivo, che si basa sulla convergenza delle normative e sulla progressiva eliminazione delle barriere doganali e non doganali.
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