L'Iraq accusa Israele di aver violato il suo spazio aereo per attaccare l'Iran
Venerdì 13 giugno 2025, l'Iraq ha presentato ufficialmente un reclamo al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, denunciando la "flagrante violazione" della sovranità di Israele. Baghdad accusa lo Stato ebraico di utilizzare il suo spazio aereo per effettuare massicci attacchi militari contro obiettivi strategici in Iran. In una dura dichiarazione, il Ministero degli Esteri iracheno ha invitato il Consiglio ad "assumersi le proprie responsabilità" e ad adottare misure concrete per impedire che tali azioni si ripetano.
Questa denuncia giunge in concomitanza con il ritrovamento di tre missili in due aree desertiche dell'Iraq: uno nella regione centrale di Diyala, ancora intatto, e altri due nella provincia meridionale di Dhi Qar, dove l'esplosione di uno di essi ha lasciato un cratere di quattro metri. Questi incidenti alimentano i timori di una diffusione incontrollata del conflitto regionale.
Baghdad considera gli attacchi israeliani un'"aggressione militare" che minaccia direttamente la pace e la sicurezza internazionale. Il Grande Ayatollah Ali Sistani, figura religiosa suprema per milioni di sciiti, ha condannato quello che ha definito un "crimine" perpetrato dall'"entità occupante della Palestina", invitando la comunità internazionale a fare pressione su Israele e sui suoi alleati affinché fermino questa escalation.
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