Le criptovalute crollano a causa delle tensioni commerciali e dei timori di recessione
Martedì i prezzi delle criptovalute sono scesi poiché il mercato ha assistito a una leggera svendita, in quanto gli investitori sono diventati cauti nei confronti degli asset rischiosi nel contesto delle crescenti tensioni commerciali globali.
Il Bitcoin è sceso dell'1,42% a $ 83.305,85, mentre l'Ethereum è sceso dell'1,96% a $ 1.906,61.
Sulla stessa dinamica, Ripple è sceso del 2,14%, attestandosi a 2,2982 dollari, e Dogecoin, sostenuto da Elon Musk, è sceso del 2,73%, attestandosi a 16,88 centesimi. Da parte sua, la criptovaluta "Trump" ha registrato un calo del 2,62%, attestandosi a 11,02 dollari.
D'altro canto, il volume degli scambi è aumentato del 6% nelle ultime 24 ore, raggiungendo i 74,29 miliardi di dollari, mentre la capitalizzazione totale del mercato delle criptovalute è diminuita dello 0,15%, attestandosi a 2,72 trilioni di dollari.
Questo calo dei prezzi è spiegato dalla tendenza degli investitori a fuggire dagli asset ad alto rischio, alla luce dell'escalation delle tensioni commerciali globali, in particolare con l'attuazione della politica commerciale protezionistica del presidente americano Donald Trump.
Allo stesso tempo, crescono i timori che le politiche economiche di Trump possano far sprofondare l'economia statunitense in recessione, alimentando nuovamente l'inflazione e aumentando la probabilità che la Federal Reserve continui a inasprire la politica monetaria nel prossimo futuro.
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