Le tensioni doganali mettono a repentaglio il ritorno alla normalità del commercio globale, secondo Christine Lagarde
Christine Lagarde, presidente della Banca centrale europea, ha avvertito che il commercio internazionale non tornerà alla sua forma precedente a causa delle persistenti tensioni sui dazi doganali, nonostante alcuni segnali di allentamento delle tensioni tra le principali potenze economiche mondiali.
In un'intervista rilasciata alla Canadian Broadcasting Corporation a margine dell'incontro dei ministri delle finanze e dei governatori delle banche centrali del G7 in Canada, Lagarde ha sottolineato che "è chiaro che il commercio internazionale non tornerà alla situazione precedente", esprimendo al contempo la speranza che i negoziati portino ad alcuni compromessi.
Il comunicato finale dell'incontro, pubblicato giovedì, ha evitato qualsiasi menzione diretta dei disaccordi sulle politiche tariffarie dell'amministrazione statunitense, concentrandosi invece su un appello congiunto a ridurre gli "squilibri eccessivi" nell'economia globale, un riferimento implicito alla Cina.
Lagarde ha affermato che sono attesi ulteriori aggiustamenti da parte di tutti gli attori del sistema commerciale globale, allo scopo di correggere gli squilibri di lunga data che gravano sull'economia.
In un'altra intervista rilasciata a "Radio-Canada", ha riconosciuto la complessità per la BCE nel valutare l'impatto dei dazi doganali sull'inflazione. Ha affermato che una risposta europea, in particolare attraverso un aumento del costo delle importazioni, potrebbe esercitare una pressione al rialzo sui prezzi. Al contrario, l'arrivo massiccio di prodotti cinesi a basso costo in sostituzione delle alternative europee potrebbe indurre effetti deflazionistici nel breve termine.
"L'effetto dei dazi sull'inflazione è una questione delicata e complessa, la cui portata sarà meglio compresa con l'avanzare delle discussioni", ha aggiunto.
Gli ultimi dati mostrano che l'inflazione nell'eurozona è rimasta stabile al 2,2% ad aprile, sostenuta dalle pressioni di fondo, ma le previsioni per maggio indicano un possibile calo al di sotto dell'obiettivo del 2% della BCE. La Commissione europea prevede un'inflazione media dell'1,7% per il prossimo anno.
In questo contesto, si prevede che la BCE abbasserà il tasso sui depositi al 2% nelle prossime due settimane, segnando l'ottavo taglio da giugno scorso. Questa decisione giungerebbe in un momento in cui l'inflazione converge verso l'obiettivo dell'istituzione, tenendo conto anche delle persistenti tensioni tariffarie con gli Stati Uniti.
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