Taiani: La situazione in Medio Oriente è preoccupante e si stanno compiendo sforzi per ridurre l'escalation.
Il Ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani ha dichiarato, in merito al conflitto tra Iran e Israele, "La situazione rimane preoccupante, senza segnali di svolta. Stiamo lavorando per promuovere la de-escalation e il dialogo, ma l'Iran non vuole ripristinarli in questo momento, finché c'è la guerra".
"Stiamo monitorando principalmente la situazione dei nostri cittadini sia in Iran che in Israele, dove le nostre ambasciate e i nostri consolati stanno lavorando per assisterli", ha dichiarato lunedì il Ministro Tajani a RAI 1. "Certo, non è possibile lasciare l'Iran e Israele in aereo, e alcuni hanno già iniziato a viaggiare in auto. Oggi ho convocato un'altra riunione con tutte le nostre ambasciate nella regione per valutare la situazione dei nostri cittadini". Tajani, che è anche Vice Primo Ministro, ha aggiunto: "Stiamo seguendo la situazione in Iraq con grande interesse. Abbiamo ricevuto alcuni avvertimenti dai nostri militari. Un'altra preoccupazione è lo Stretto di Hormuz, attraverso il quale passa tutto il nostro commercio con i paesi del Golfo, con esportazioni per un valore di circa 32,6 miliardi di dollari. Dobbiamo quindi monitorare anche le ripercussioni economiche. È quindi essenziale lavorare per la pace, il dialogo e la de-escalation".
Il ministro ha osservato: "Parlerò oggi anche con i ministri degli Esteri degli Emirati Arabi Uniti e dell'Arabia Saudita e farò del mio meglio per promuovere il dialogo e ridurre le tensioni". Ha aggiunto: "Gli Stati Uniti, con il sostegno degli altri paesi del G7, saranno in grado di fare pressione su Israele affinché adotti misure per disinnescare la situazione, ma dobbiamo vedere come reagiranno sia l'Iran che Israele".
Ha aggiunto: "Tutti concordano certamente sul fatto che l'Iran non possa possedere una bomba nucleare, perché ciò rappresenterebbe una minaccia per l'intera regione mediorientale. Quindi questo è un punto di partenza per l'Occidente. E per questo motivo stiamo lavorando instancabilmente per la de-escalation, che è essenziale. La diplomazia e il dialogo devono tornare, e questo è il principale impegno dell'Italia, ed è naturale che il Presidente del Consiglio spinga in questa direzione durante il vertice del G7".
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