Una delegazione militare marocchina in visita ufficiale in Mauritania: un segnale forte in un contesto regionale teso
Una delegazione militare di alto livello del Marocco ha effettuato una visita ufficiale in Mauritania il 3 e 4 giugno 2025, nell'ambito del rafforzamento della sicurezza e della cooperazione militare tra i due Paesi. Questa visita rientra nelle attività della Commissione militare congiunta marocchino-mauritana e giunge in un momento strategico caratterizzato da delicati sviluppi regionali.
La dichiarazione dell'esercito mauritano ha confermato che la visita è iniziata con un incontro presso la sede della Divisione di Intelligence e Sicurezza Militare a Nouakchott, presieduto dal colonnello marocchino Idriss Had Zine e dal suo omologo mauritano, il colonnello Islem Bidi Massoud, alla presenza di alti funzionari dell'intelligence e della cooperazione militare mauritana. Entrambe le parti hanno tenuto briefing tecnici sulle rispettive strutture prima di discutere le prospettive di rafforzamento dello scambio di competenze e di informazioni sensibili relative alla sicurezza.
La delegazione marocchina è stata ricevuta anche da alti ufficiali dell'esercito mauritano, tra cui il generale Hassan Bembemakt e il colonnello Ahmed Salem Hamza. Una sessione di chiusura ha offerto l'opportunità di fare il punto della situazione sulla visita, formalizzata dalla firma di verbali ufficiali e dallo scambio di doni simbolici, a testimonianza del clima di cooperazione che circonda questa missione.
Sebbene questa visita possa essere considerata un semplice esercizio di routine nel contesto delle relazioni bilaterali, la sua tempistica le conferisce un significato politico di grande rilievo. Arriva dopo segnali preoccupanti, in particolare l'accoglienza di una delegazione del Fronte Polisario da parte del presidente mauritano Mohamed Ould Cheikh El Ghazouani. Questo gesto è stato interpretato a Rabat come un tentativo di rilanciare il ruolo politico del Polisario nella regione sahel-sahariana, mentre la questione del Sahara rimane una questione molto delicata per il Marocco.
Gli analisti ritengono che la presenza marocchina nei servizi segreti militari mauritani indichi un livello avanzato di cooperazione operativa. Tale cooperazione si concentrerebbe principalmente sulle aree critiche della regione cuscinetto del Sahara marocchino e della Mauritania settentrionale, aree in cui i rischi per la sicurezza sono particolarmente elevati.
Il Marocco, dotato di avanzate capacità di sorveglianza tramite satelliti, droni e sistemi di comando, potrebbe quindi contribuire a rafforzare le risorse dell'esercito mauritano di fronte alle crescenti minacce terroristiche e ai gruppi armati sostenuti da alcune potenze regionali, in particolare l'Algeria attraverso il suo sostegno al Fronte Polisario.
Questa crescente partnership in materia di sicurezza riflette una convergenza strategica tra Rabat e Nouakchott attorno a una visione condivisa di sicurezza regionale. Potrebbe ben costituire la base di un'alleanza duratura basata sulla stabilità, sulla lotta alle minacce transfrontaliere e sulla sovranità condivisa in una regione del Sahel-Maghreb sempre più vulnerabile.
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