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Washington sostiene che gli attacchi hanno ritardato di due anni il programma nucleare iraniano

09:10
Washington sostiene che gli attacchi hanno ritardato di due anni il programma nucleare iraniano

Il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti ha dichiarato mercoledì che i recenti attacchi contro siti legati al programma nucleare iraniano ne hanno rallentato significativamente i progressi. Secondo le stime preliminari di intelligence presentate al Pentagono, queste operazioni hanno ritardato lo sviluppo del programma iraniano di almeno uno o due anni.

Il portavoce del Pentagono ha sottolineato che questi attacchi, condotti dalle forze statunitensi o attribuiti agli alleati di Washington, hanno causato danni significativi all'infrastruttura nucleare di Teheran. Ha parlato di un "impatto strategico significativo" in grado di frenare in modo duraturo le ambizioni nucleari dell'Iran.

Queste dichiarazioni giungono in un contesto regionale teso, mentre la comunità internazionale continua a esprimere preoccupazione per la capacità dell'Iran di produrre un'arma nucleare. Teheran, da parte sua, sostiene che il suo programma nucleare sia strettamente pacifico, ma gli analisti occidentali, in particolare quelli americani, sono preoccupati per il potenziale di militarizzazione di questa competenza tecnologica.

Secondo fonti informate, gli attacchi hanno preso di mira impianti sotterranei, centri di ricerca avanzati e strutture logistiche essenziali per l'arricchimento e lo stoccaggio di materiali nucleari.

L'Iran non ha ancora risposto ufficialmente a queste valutazioni statunitensi, ma in precedenza ha condannato gli attacchi come "illegali", promettendo di rispondere a tempo debito.

Alcuni analisti ritengono che questa dichiarazione del Pentagono intenda rassicurare sia l'opinione pubblica che i partner internazionali sull'efficacia della strategia statunitense, esercitando al contempo una pressione politica su Teheran, che sta già affrontando significative tensioni interne e un crescente isolamento diplomatico.


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