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C24 a Dili: il Marocco difende la legittimità storica e giuridica della sua sovranità sul Sahara

Thursday 22 May 2025 - 12:25
C24 a Dili: il Marocco difende la legittimità storica e giuridica della sua sovranità sul Sahara

In occasione del seminario regionale del Comitato speciale delle Nazioni Unite per la decolonizzazione (C24), organizzato dal 21 al 23 maggio a Dili, capitale di Timor Est, l'Ambasciatore e Rappresentante permanente del Regno del Marocco presso l'ONU, Omar Hilale, ha ribadito l'indiscutibile legittimità della sovranità marocchina sul Sahara, fondata sulla storia, sul diritto e sulla volontà liberamente espressa dai suoi abitanti.

"Il Sahara è marocchino per storia, diritto e libera espressione delle sue popolazioni. È tempo che le altre parti si accordino su questo e si impegnino, con sincerità, per un futuro di pace, stabilità e armonia regionale", ha dichiarato il diplomatico durante questa riunione delle Nazioni Unite.

Di fronte ai persistenti tentativi di ostruzionismo, il signor Hilale ha sottolineato la responsabilità diretta dell'Algeria nella stagnazione del processo politico avviato sotto l'egida del Consiglio di sicurezza. "Nonostante l'impegno del Marocco e i continui sforzi delle Nazioni Unite, il processo resta ostacolato dalle tattiche dilatorie dell'Algeria, che continua a dichiarare di essere estranea al conflitto, pur assumendo il ruolo di conduttrice", ha criticato.

L'ambasciatore ha ricordato che l'Algeria ospita, arma, finanzia e difende diplomaticamente il gruppo separatista armato noto come "Polisario", consolidando una posizione ostile che mina qualsiasi prospettiva di una soluzione pacifica.

In questo contesto, il signor Hilale ha fatto riferimento a un chiaro cambiamento nella comunità internazionale che, secondo le sue parole, "sembra aver deciso", riferendosi al crescente numero di ritiri del riconoscimento dell'entità fittizia e al sostegno espresso da oltre 116 Stati alla proposta di autonomia marocchina. A questo proposito, ha menzionato l'apertura di consolati generali a Laayoune e Dakhla da parte di una trentina di Paesi, un riconoscimento concreto della sovranità del Marocco sulle sue province meridionali.

Criticando la lettura statica e obsoleta che continua a prevalere all'interno del C24, ha chiesto una seria riconsiderazione della questione: "Questa questione non può più essere compresa attraverso il prisma di un software ideologico obsoleto. Nel corso dei decenni, ha subito una profonda trasformazione che deve essere integrata in qualsiasi pensiero responsabile".

Il signor Hilale ha ricordato che il Marocco, una volta entrato nelle Nazioni Unite, ha adottato misure legittime presso la Quarta Commissione e il C24 per recuperare il suo Sahara. Ha fatto riferimento ai negoziati che hanno portato all'Accordo di Madrid nel novembre 1975, approvato dall'Assemblea generale nella sua risoluzione 3458B.

Ha sottolineato che la questione, inizialmente legata alla decolonizzazione, è stata deviata dalla creazione artificiale del gruppo "Polisario" da parte dell'Algeria, facendola spostare verso un problema di pace e sicurezza, ora all'ordine del giorno del Consiglio di sicurezza ai sensi del Capitolo VI della Carta delle Nazioni Unite.

L'ambasciatore ha insistito affinché il Consiglio di sicurezza abbandonasse definitivamente l'opzione del referendum, definita inapplicabile nel rapporto del Segretario generale del 17 febbraio 2000 (S/2000/131). Da allora, tutte le risoluzioni adottate dal Consiglio hanno privilegiato una soluzione politica realistica e duratura, basata sul reciproco accordo.

Con questo spirito, la proposta di autonomia presentata dal Regno nel 2007 è stata accolta dal Consiglio di sicurezza come "seria e credibile". Prevede la concessione di sostanziali prerogative alle popolazioni locali nel quadro della sovranità nazionale e dell'integrità territoriale.

"Questa proposta innovativa e responsabile costituisce l'unica base credibile per una soluzione duratura in conformità con il diritto internazionale", ha affermato il signor Hilale, sottolineando l'impegno del Regno per una soluzione politica equa e la sua apertura a qualsiasi sincero desiderio di pace.

Ha tuttavia avvertito che questo impegno non può rimanere unilaterale o prorogarsi all'infinito: "La chiave del progresso è ad Algeri, come ha affermato nel 2008 l'ex inviato personale del Segretario generale, il defunto Peter Van Walsum".

Guidata congiuntamente da Omar Hilale e dall'ambasciatore marocchino a Giacarta, Redouane Houssaini, la delegazione marocchina comprende diversi alti funzionari del Ministero degli Affari Esteri, della Cooperazione Africana e dei Marocchini all'Estero, nonché un rappresentante del Consiglio consultivo reale per gli affari sahariani (CORCAS).

Al seminario partecipano anche due funzionari eletti delle province meridionali, Ghalla Bahiya (regione di Dakhla-Oued Eddahab) e M’hamed Abba (regione di Laâyoune-Sakia El Hamra), invitati dal Presidente del Comitato nell’ambito di una prassi ormai consolidata.


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