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Amazon vs Temu e Shein: la Mosa del Fast Fashion Online
Temu impazza – almeno in Italia – nella raffica degli spot durante le partite dei campionati Europei di calcio. E Amazon intende lanciare un nuovo servizio per combattere la sua concorrenza sempre più agguerrita, per provare a contrastare le piattaforme e-commerce a basso costo, pure quella di Shein.
Secondo quanto riportato dal Wall Street Journal, Amazon punta a introdurre un nuovo canale sulla sua piattaforma per la vendita di fashion e prodotti per la casa senza marchio provenienti dai magazzini in Cina.
I prodotti saranno infatti spediti ai consumatori direttamente dalla Cine invece di passare, come accade ora, per i magazzini americani di Amazon. Il piano segnala l’intenzione di Amazon di voler salvaguardare la sua leadership di mercato negli Stati Uniti a fronte della crescente concorrenza di Temu e Shien. Temu è l’app gratuita più scaricata dall’Apple Store e Shein è la settima.
“Forse le autorità cinesi faranno dormire sonni più tranquilli a Bezos per quanto riguarda Shein, rallentandone o impedendone l’IPO, come fecero per Alipay – notava AgendaDigitale nel febbraio scorso -. Ma un altro protagonista dell’e-commerce cinese, Temu, bussa alla porta del mercato americano. Più che bussare sfonda la porta con una campagna pubblicitaria esplosiva. E bussa non per quotarsi, ma per vendere. E lo fa piuttosto bene, con quella larghezza di mezzi che dimostra all’utente finale la forza economica del marchio, ancor prima della forza dei suoi prodotti. E’ una strategia che preannuncia una volontà di espansione nel mercato statunitense, raggiungendo il quinto livello di spesa in pubblicità digitale nell’ultimo trimestre del 2023. All’inizio della penetrazione nel mercato americano, le comuni origini cinesi avevano fatto pensare che Temu fosse il competitor di Shein. E certamente lo è. Ma rapidamente è diventato chiaro che mentre Shein rimane all’interno del fashion, con una strategia aggressiva, ma altrettanto focalizzata, nel caso di Temu le cose vanno diversamente”.