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Gaza: decine di morti per bombe e fame
Lunedì la Striscia di Gaza ha vissuto un altro giorno di spargimento di sangue e devastazione, segnato da intensi bombardamenti israeliani e da un drammatico peggioramento della crisi umanitaria. Secondo fonti mediche locali, 59 palestinesi sono stati uccisi dall'alba, di cui 35 a Gaza City, mentre l'esercito israeliano continua la sua sistematica distruzione di interi quartieri.
Dodici persone sono tra le vittime dopo aver atteso invano l'arrivo degli aiuti umanitari nel sud del territorio. Presso il complesso ospedaliero di Al-Shifa, due civili sono stati uccisi e dieci feriti quando un drone israeliano ha preso di mira un gruppo di sfollati vicino a una scuola che fungeva da rifugio nel quartiere di Al-Nasr. Altri attacchi hanno colpito il quartiere di Al-Sabra, a sud della città, dove sono stati uccisi due palestinesi.
In serata, gli obitori di Al-Shifa hanno ricevuto altri 18 corpi dopo attacchi contro abitazioni civili, tende sfollate nel campo di Shati ed edifici residenziali intorno alle torri di Al-Firouz.
Oltre ai bombardamenti, la carestia continua a mietere vittime. Il Ministero della Salute di Gaza ha annunciato la morte di nove palestinesi, tra cui tre bambini, nelle ultime 24 ore, portando il numero totale di persone decedute per malnutrizione dall'inizio della guerra a 348, di cui 127 bambini.
Di fronte a questa drammatica situazione, il direttore della ONG medica Al-Awda, Raafat Al-Majdalawi, ha lanciato l'allarme: "Il riconoscimento ufficiale da parte delle Nazioni Unite dello stato di carestia a Gaza non ha portato ad alcun intervento umanitario efficace. La capacità del sistema sanitario è ridotta a meno del 30% e ci stiamo dirigendo verso una catastrofe di proporzioni senza precedenti."