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I prezzi del petrolio si sono stabilizzati, sostenuti dal calo delle scorte statunitensi e dall’ottimismo del mercato
I prezzi del petrolio si sono stabilizzati venerdì dopo aver chiuso la sessione di giovedì ai livelli più alti in più di due mesi, sostenuti da un calo delle scorte statunitensi e dal crescente ottimismo tra gli investitori sulle politiche governative che sostengono la crescita economica in varie regioni del mondo.
I futures del greggio Brent con consegna a marzo, i più attivi, venivano scambiati a 75,97 dollari al barile. Mentre i futures del greggio statunitense Nymex con consegna a febbraio si sono attestati a 73,16 dollari al barile.
Entrambi i contratti si stanno dirigendo verso guadagni settimanali, alla luce del miglioramento dei livelli di liquidità e dell'attività di trading al ritorno dalle vacanze di Capodanno.
Nonostante ciò, l’attività economica in Asia, Europa e Stati Uniti ha registrato un rallentamento alla fine del 2024, con aspettative negative degli investitori per il nuovo anno a causa delle preoccupazioni per il ritorno di “Donald Trump” alla Casa Bianca, oltre alla vacillante crescita economica in Cina.
D'altro canto, la Banca popolare cinese ha rivelato in dichiarazioni al quotidiano Financial Times la sua intenzione di ristrutturare la propria politica monetaria, poiché farà del tasso di interesse il suo strumento principale, come la maggior parte delle altre banche centrali, con la speranza di ridurre gli interessi di poco quella che ha descritto come la data appropriata nel 2025.