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Il G20 afferma il suo fermo sostegno al continente africano
Nella dichiarazione finale del vertice di Rio de Janeiro, rilasciata ieri sera, lunedì, i leader del G20 hanno riaffermato la loro determinazione a far sentire la voce dell’Africa all’interno del gruppo e sulla scena internazionale.
Sotto la presidenza di turno del Brasile, i membri del G20 hanno riaffermato il loro fermo sostegno al continente, soprattutto attraverso iniziative chiave come il “Patto con l'Africa” e l'Iniziativa a sostegno dell'industrializzazione in Africa e nei paesi meno sviluppati.
I leader, che hanno accolto l’Unione Africana come membro a pieno titolo del G20, hanno anche espresso il loro impegno a sostenerla nel raggiungimento degli obiettivi di inclusione economica e commerciale, nonché nell’incarnare le ambizioni stabilite nell’Agenda 2063, all’inizio il suo secondo decennio di attuazione.
Inoltre, hanno chiesto una revisione della composizione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite al fine di rafforzare la rappresentatività delle regioni e dei gruppi attualmente sottorappresentati o non rappresentati, come l’Africa, l’Asia-Pacifico, l’America Latina e i Caraibi.
I membri del blocco hanno espresso il loro impegno a realizzare una riforma globale del Consiglio di Sicurezza, in linea con le sfide e le esigenze del ventunesimo secolo, per renderlo più rappresentativo, globale, efficiente, democratico e trasparente in modo da è al servizio di tutti i membri delle Nazioni Unite, migliorando al tempo stesso la trasparenza e l’efficienza dei suoi metodi di lavoro.
Nella dichiarazione finale si afferma: “Sottolineiamo la necessità di rafforzare la rappresentanza e la voce dei paesi in via di sviluppo nel processo decisionale nelle banche multilaterali di sviluppo e in altre istituzioni economiche e finanziarie internazionali, al fine di rendere queste istituzioni più efficaci, credibili, responsabili e legittimo."
È interessante notare che il G20 comprende 19 paesi delle più grandi economie globali (Germania, Regno dell'Arabia Saudita, Argentina, Sud Africa, Australia, Brasile, Canada, Cina, Corea, Stati Uniti d'America, Francia, India, Indonesia, Italia, Giappone, Messico, Regno Unito, Russia e Turchia), nonché l’Unione Europea e l’Unione Africana, divenute membri a pieno titolo dallo scorso anno.