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Il Marocco punta sulla bioeconomia a Buenos Aires
L'ambasciatore del Marocco in Argentina, Fares Yasser, ha affermato lunedì che il Marocco ha avviato una radicale trasformazione del suo modello di sviluppo economico negli ultimi quindici anni, passando dalla dipendenza dalle risorse naturali a una strategia incentrata sulla bioeconomia.
Durante la Terza Conferenza sulla Bioeconomia, tenutasi a Buenos Aires, il diplomatico marocchino ha sottolineato che questa ambiziosa sfida mira a creare un sistema produttivo competitivo, sostenibile e a valore aggiunto, rafforzando al contempo la resilienza di fronte alle sfide climatiche e alle pressioni sociali.
Fares Yasser ha sottolineato che la bioeconomia, definita come l'uso di risorse biologiche rinnovabili per produrre cibo, energia e beni industriali, sta emergendo come una leva strategica. Ha osservato che il Marocco, grazie alla sua posizione geografica, si inserisce in una dinamica di sostenibilità, innovazione e integrazione nelle catene del valore globali, in particolare quelle europee.
Grazie a questa diversità economica, il Marocco è riuscito a registrare una crescita costante del suo PIL, passando da 131 miliardi di dollari nel 2022 a 154 miliardi di dollari nel 2024, secondo Fares Yasser.
Questa diversità economica ha avuto un forte impatto sull'attrazione degli investimenti diretti esteri (IDE). Il Marocco, seconda destinazione per IDE in Africa, è una scelta privilegiata per molti investitori, grazie anche agli accordi di libero scambio firmati con l'Unione Europea e gli Stati Uniti.
L'ambasciatore ha aggiunto che il Regno è impegnato nelle dinamiche di una "bioeconomia sostenibile" per migliorare la propria sicurezza alimentare e ridurre le bollette energetiche.
L'ambasciatore marocchino ha sottolineato che questa dinamica è supportata da un'infrastruttura sinergica e da importanti progetti strutturali, citando in particolare il Complesso Portuale di Tangeri Med e il treno ad alta velocità, la cui prima tratta è entrata in funzione nel 2018. Ha inoltre menzionato una fitta rete ferroviaria, autostrade, zone franche, zone industriali dedicate all'industria automobilistica e aeronautica, centrali solari, parchi eolici, impianti di desalinizzazione, centrali elettriche a idrogeno verde e 150 tra dighe e autostrade.
Il diplomatico marocchino ritiene che queste strutture migliorino la competitività del Paese e favoriscano l'emergere di un'economia circolare.
Questo sforzo mira a eliminare la "trappola delle materie prime" trasformando le risorse in prodotti ad alto valore aggiunto in grado di generare posti di lavoro, innovazione e crescita sostenibile.
Tuttavia, Fares Yasser ha avvertito che questo non è privo di sfide. Il Marocco deve migliorare la sua produttività, ridurre le disuguaglianze sociali e rafforzare la sua resilienza alle siccità ricorrenti.
Il successo di questa strategia dipende dall'innovazione, dalla cooperazione Sud-Sud e da partnership internazionali in grado di mobilitare investimenti e finanziamenti verdi.
Concentrandosi sulla bioeconomia, il Marocco mira non solo a modernizzare il proprio sistema produttivo, ma anche a consolidare la propria posizione di attore chiave nelle trasformazioni ambientali ed economiche globali.
Il 3° Congresso sulla Bioeconomia in Argentina ha visto la partecipazione di 300 relatori provenienti da ambienti politici, accademici, diplomatici e dell'industria agroalimentare.
Questo evento è il più grande raduno in America Latina dedicato alla bioeconomia, alle attività ad alto valore aggiunto e allo sviluppo produttivo.
Lunedì, ministri, governatori, leader aziendali, accademici e diplomatici hanno discusso di questioni strategiche come l'innovazione tecnologica, le energie rinnovabili, l'economia circolare, le esportazioni e la sostenibilità ambientale.