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Pericolosa escalation tra India e Pakistan: attacchi reciproci e vittime civili
India e Pakistan si sono scambiati attacchi militari tra la notte tra martedì e mercoledì mattina, uccidendo almeno 11 civili da entrambe le parti, in uno degli incidenti più violenti degli ultimi anni tra le due potenze sudasiatiche dotate di armi nucleari.
Il portavoce militare pakistano, il tenente generale Ahmed Chaudhry, ha dichiarato che "ventiquattro" missili indiani hanno colpito sei località in Pakistan, uccidendo otto persone. Il bilancio iniziale indicava anche 35 feriti e due dispersi.
Da parte sua, l'India ha dichiarato di aver effettuato attacchi missilistici contro nove siti sul territorio pakistano, in risposta all'attacco avvenuto il 22 aprile a Pahalgam, nel Kashmir amministrato dall'India.
Il Ministero della Difesa indiano ha affermato in una nota: "Le forze armate indiane hanno lanciato l'operazione Sindur, prendendo di mira le infrastrutture terroristiche in Pakistan... attraverso la quale sono stati pianificati e coordinati attacchi contro l'India".
L'esercito indiano ha anche confermato che i bombardamenti dell'artiglieria pakistana hanno preso di mira il suo territorio nei settori di Bhimber Gali e Poonch Rajouri del Kashmir.
Ha spiegato che "tre civili innocenti hanno perso la vita sotto gli attacchi indiscriminati dei pakistani", aggiungendo di aver risposto "in modo proporzionato".
Questi attacchi rappresentano un significativo inasprimento delle tensioni tra i due Paesi confinanti, in seguito all'attacco di Pahalgam in cui hanno perso la vita 25 cittadini indiani e un cittadino nepalese.
Alla luce del rapido deterioramento della situazione, a livello internazionale sono aumentate le richieste di de-escalation, con il Segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres che ha esortato entrambi i Paesi a esercitare "la massima moderazione militare".
Guterres ha espresso la sua "profonda preoccupazione" per queste operazioni, secondo quanto affermato dal suo portavoce, sottolineando che "il mondo non può tollerare uno scontro militare" tra India e Pakistan.
Da parte sua, anche il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha espresso la speranza che gli scontri tra India e Pakistan finiscano "molto presto".
Il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale, Brian Hughes, ha affermato che il Segretario di Stato americano Marco Rubio, che ha parlato con i suoi omologhi indiano e pakistano, "incoraggia India e Pakistan a riaprire un canale tra i loro leader per allentare la tensione e prevenire un'ulteriore escalation".