Marocco-Mauritania: una cooperazione marittima esemplare per un futuro sostenibile nell'Africa atlantica
La pesca pelagica, una risorsa marina vitale, si sta dimostrando un potente catalizzatore di integrazione e sviluppo per i paesi che si affacciano sull'Oceano Atlantico africano.
In questo contesto, Marocco e Mauritania hanno recentemente compiuto un nuovo passo decisivo nella loro cooperazione bilaterale.
Il 2 e 3 giugno 2025, a Dakhla, luogo simbolo dello sviluppo marittimo marocchino, la Confederazione Marocchina degli Armatori e dei Costruttori di Pesca Pelagica (COMAIP) e la Federazione Nazionale della Pesca della Mauritania (FNP) hanno firmato una dichiarazione congiunta.
Questo atto ufficiale sancisce un'alleanza professionale duratura volta a rafforzare la gestione responsabile e collaborativa delle risorse ittiche, in particolare dei piccoli pelagici, nel rispetto degli standard internazionali come la Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare (UNCLOS) e il Codice di condotta della FAO per una pesca responsabile.
Basandosi sulle fondamenta gettate dall'accordo bilaterale del 2022 e dalla Dichiarazione di Agadir del febbraio 2025, questa iniziativa va ben oltre il quadro strettamente tecnico o economico. Illustra una visione politica e strategica condivisa incentrata sulla sovranità alimentare, la protezione degli ecosistemi marini e lo sviluppo sostenibile delle comunità costiere.
In una regione in cui alcune nazioni preferiscono ancora l'isolamento o adottano posizioni attendiste, il partenariato marocchino-mauritano incarna una chiara scelta di apertura e impegno proattivo. Questa dinamica Sud-Sud, guidata dagli stessi attori economici, dimostra la capacità di questi paesi di promuovere un modello di integrazione basato su una cooperazione concreta piuttosto che su differenze politiche o storiche.
La dichiarazione firmata a Dakhla specifica le modalità per la gestione concertata degli stock ittici pelagici, garantendo un equilibrio tra sfruttamento economico e conservazione delle risorse a lungo termine.
Questo impegno condiviso rappresenta una risposta pragmatica alle sfide ambientali e sociali che affliggono la regione e un invito a trasformare il mare in uno spazio di convergenza piuttosto che di competizione.
Mohamed Lemine Hormatallah, Presidente del COMAIP, ha sottolineato con enfasi: "Ciò che abbiamo lanciato ad Agadir, lo stiamo mettendo in pratica oggi a Dakhla. Non si tratta solo di una cooperazione tecnica, ma di una visione condivisa del futuro". Questa dichiarazione rivela non solo un'ambizione condivisa, ma anche la maturità di una cooperazione pronta a intensificarsi a beneficio delle popolazioni e delle economie locali.
Infine, questo progresso evidenzia, senza nominarlo esplicitamente, il contrasto con alcuni attori regionali che, per scelta o strategia, rimangono distanti da iniziative così costruttive. Questa posizione potrebbe portare a una graduale emarginazione di fronte ai profondi cambiamenti che plasmano il futuro dell'Africa atlantica.
La cooperazione marittima tra Marocco e Mauritania è un esempio lampante di come i paesi africani possano, attraverso partenariati pragmatici e una gestione responsabile, affrontare congiuntamente sfide comuni e costruire una prosperità condivisa. Questa dinamica merita di essere incoraggiata e potrebbe fungere da modello per altre regioni del continente.
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