Bourita: il Marocco ribadisce che la soluzione dei due Stati è la chiave per la stabilità regionale
In apertura del quinto incontro della Coalizione internazionale per l'attuazione della soluzione dei due Stati, organizzato a Rabat in partenariato con il Regno dei Paesi Bassi, il ministro degli Esteri marocchino, Nasser Bourita, ha ribadito la posizione coerente del Regno del Marocco a favore di questa soluzione, affermando che essa costituisce la chiave essenziale per garantire la sicurezza e la stabilità della regione.
Parlando a nome del Marocco, che detiene la presidenza del Comitato Al-Quds, Bourita ha sottolineato che questa soluzione rappresenta l'unica situazione vantaggiosa per tutti: i palestinesi troverebbero libertà e dignità, gli israeliani sicurezza e stabilità e l'intera regione un'opportunità di sviluppo e progresso. Ha insistito sul fatto che questa prospettiva non dovrebbe essere vista come un semplice slogan o una presa di posizione diplomatica, ma come un impegno etico e un'opzione politica realistica che non può essere rinviata o aggirata.
Il ministro ha messo in guardia contro gli estremisti di ogni genere che si oppongono a questo risultato, poiché prosperano in un clima di conflitto e divisione. Ha ricordato che la soluzione dei due Stati, basata sui confini del 1967, con Gerusalemme Est come capitale dello Stato palestinese, resta l'unico orizzonte praticabile riconosciuto dalla comunità internazionale da decenni.
Fedele a questa visione, la diplomazia marocchina, sotto la guida dei suoi sovrani successivi, ha lavorato con coerenza e discrezione per avvicinare i punti di vista e promuovere una pace equa. Il re Mohammed VI, presidente del Comitato Al-Quds, ha delineato personalmente i punti principali per porre fine alla crisi, chiedendo la cessazione immediata delle ostilità, la fine delle aggressioni in Cisgiordania, un sostegno umanitario incondizionato e la ricostruzione di Gaza sotto la supervisione palestinese, in conformità con le decisioni del vertice del Cairo.
Bourita ha inoltre delineato i tre pilastri della strategia della coalizione: fare leva sui successi passati per costruire un futuro di pace, rafforzare il sostegno istituzionale all'Autorità nazionale palestinese guidata da Mahmoud Abbas e integrare l'economia come leva fondamentale per la coesistenza e la cooperazione. In questo contesto, ha menzionato il ruolo cruciale che l'Agenzia Bayt Mal Al-Quds può svolgere nello sviluppo economico locale.
Tuttavia, il capo della diplomazia marocchina ha insistito sul fatto che nessun aiuto economico potrà sostituire una soluzione politica duratura. Ha chiesto misure concrete, una tabella di marcia chiara e un impegno sincero per far sì che la pace diventi realtà.
Il ministro ha elogiato il ruolo guida dell'Arabia Saudita, della Norvegia e dell'Unione Europea all'interno della coalizione, nonché l'iniziativa franco-saudita di organizzare una conferenza ad alto livello a New York il mese prossimo. Ha concluso che questo incontro a Rabat, in un contesto segnato dalla violenza in Palestina, deve essere visto come un atto di speranza e un segnale forte per rilanciare seriamente le dinamiche del processo di pace.
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