L'oro raggiunge un massimo storico a causa dei dazi di Trump

I mercati azionari globali sono scesi per lo più giovedì e l'oro ha raggiunto un massimo storico mentre i trader si preoccupavano dell'impatto dei dazi del presidente degli Stati Uniti Donald Trump e di un perno nella politica di Washington sull'Ucraina.

Gli indici di Wall Street sono scesi dopo che il colosso della vendita al dettaglio Walmart ha rilasciato una previsione poco brillante. Le azioni di Citigroup, Goldman Sachs e JPMorgan Chase sono scese del tre percento o più, trascinando i principali indici.

Gli indici degli Stati Uniti hanno aperto in ribasso e hanno trascorso l'intera sessione in territorio negativo. Ma l'S&P 500, che ha chiuso a un record negli ultimi due giorni, è sceso dello 0,4 percento, ben al di sopra dei minimi della sessione, un segno di resilienza.

"Ogni volta che c'erano problemi nel mercato, si sono presentati gli acquirenti", ha affermato Adam Sarhan di 50 Park Investments, che ha attribuito la debolezza delle azioni bancarie alla presa di profitto.

Le tensioni tra il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e Trump in merito all'apertura del presidente degli Stati Uniti a Mosca sono esplose questa settimana, innervosendo i leader in Europa.

L'incertezza su Ucraina e Russia si aggiunge all'ansia per le innumerevoli azioni tariffarie di Trump e alle preoccupazioni per l'inflazione persistente.

"Gli investitori stanno riflettendo sull'impatto dei tassi di interesse che rimangono più alti per un periodo più lungo, dato che i decisori politici si aspettano che la politica commerciale degli Stati Uniti faccia aumentare il prezzo dei beni di consumo", ha affermato Susannah Streeter, responsabile di denaro e mercati presso Hargreaves Lansdown.

Le azioni di Parigi sono riuscite a chiudere la giornata con un piccolo guadagno, ma Francoforte e Londra sono entrambe scivolate in ribasso.

L'incertezza geopolitica ha anche portato l'oro a raggiungere un nuovo record sopra i $ 2.954, poiché gli investitori si sono precipitati verso la materia prima rifugio, ricercata in tempi di incertezza.

I mercati asiatici hanno lottato giovedì.

Shanghai è riuscita a ridurre le perdite iniziali per chiudere invariata dopo che Trump ha suggerito mercoledì che un accordo commerciale con la Cina era "possibile".

Hong Kong è scesa di oltre l'uno percento mentre l'ondata tecnologica cinese giungeva al termine.

Tokyo è stata appesantita da uno yen più forte, che è sceso sotto i 150 per dollaro mentre la Banca del Giappone prevede ulteriori aumenti dei tassi di interesse.

Tra le singole aziende, Boeing è crollata del 2,8 percento dopo che il presidente Trump ha dichiarato di stare valutando "alternative" all'operazione Air Force One dell'azienda a causa dei ritardi nelle consegne.