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Trasferimenti di denaro nel 2024: il Marocco tra i leader africani e mondiali secondo la Banca Mondiale

Monday 30 December 2024 - 08:50
Trasferimenti di denaro nel 2024: il Marocco tra i leader africani e mondiali secondo la Banca Mondiale

L’ultimo rapporto della Banca Mondiale discute le tendenze “intriganti” nei trasferimenti di denaro in tutto il mondo. Nel 2024, le rimesse verso i paesi a basso e medio reddito raggiungeranno i 685 miliardi di dollari. Tra questi paesi, 20 sono africani, compreso il Marocco. Inoltre, le stime mostrano che la comunità marocchina che vive all’estero trasferirà un totale di 12 miliardi di dollari, posizionando il Marocco al 3° posto in Africa e al 14° nel mondo.

Secondo il rapporto, questi trasferimenti svolgono un ruolo centrale nel sostenere l’economia nazionale. Contribuiscono in modo significativo al consumo locale e rafforzano gli investimenti in progetti di sviluppo. Il Marocco, insieme all’Egitto e alla Nigeria, si distingue come una delle principali destinazioni africane che beneficia di significativi flussi finanziari provenienti dalle sue diaspore stabilite in Europa e Nord America.

L’Egitto è al settimo posto nel mondo tra i paesi a basso e medio reddito, con 22,7 miliardi di dollari di trasferimenti, seguito dalla Nigeria (9a posizione) con 19,8 miliardi di dollari. Il Marocco è al 3° posto in Africa e al 14° a livello mondiale, con 12 miliardi di dollari provenienti principalmente dalla sua diaspora in Europa.


Secondo le stime della Banca Mondiale, i trasferimenti globali verso i paesi a basso e medio reddito supereranno gli investimenti diretti esteri (IDE) e gli aiuti pubblici allo sviluppo (APS) messi insieme per la prima volta nel 2024. Questo sviluppo evidenzia l’importanza fondamentale di questi flussi per le economie dei paesi di origine.

Nell’Africa sub-sahariana, i trasferimenti dovrebbero raggiungere i 56 miliardi di dollari nel 2024, con un modesto aumento di 1 miliardo di dollari rispetto al 2023. Nella regione del Medio Oriente e del Nord Africa (MENA), l’aumento sarà più marcato: i trasferimenti aumenteranno da 55 miliardi di dollari nel 2023 a 58 miliardi di dollari nel 2024. Questo aumento si spiega con la ripresa economica dei Paesi del Golfo, dove lavorano molti migranti originari dell'Egitto, del Marocco e del Libano.

Sebbene l’Africa rappresenti una quota limitata dei 685 miliardi di dollari stimati per il 2024, questi trasferimenti finanziari rimangono essenziali per migliaia di famiglie. Nei paesi più poveri o colpiti da conflitti, come Somalia, Eritrea e Sudan, forniscono una garanzia di sopravvivenza, svolgendo un ruolo ancora più cruciale nelle aree in cui gli aiuti pubblici o gli investimenti faticano a produrre effetti.

L’India mantiene la sua posizione di maggiore beneficiario mondiale tra i paesi a basso e medio reddito, grazie alla sua massiccia diaspora diffusa in tutto il mondo, in particolare nei paesi del Golfo, Nord America ed Europa.

Il Messico è al secondo posto con 68,2 miliardi di dollari, provenienti principalmente dai 37 milioni di migranti messicani che vivono negli Stati Uniti. Questi trasferimenti, triplicati in vent’anni, fanno del Messico il principale beneficiario dell’America Latina.

La Cina occupa il 3° posto con 48 miliardi di dollari, nonostante le restrizioni all'emigrazione. Gran parte dei finanziamenti provengono dalla diaspora cinese nel sud-est asiatico, dagli Stati Uniti e dal Canada. Completano questa classifica le Filippine (40,2 miliardi), il Pakistan (33,2 miliardi) e il Bangladesh (26,6 miliardi), paesi che dipendono fortemente dai trasferimenti dei loro lavoratori migranti, in particolare nei ricchi paesi del Golfo.

Gambia: primo in Africa e decimo a livello globale, con trasferimenti che rappresenteranno il 21,4% del PIL nel 2024. Questi fondi, inviati principalmente dalla diaspora gambiana in Europa occidentale e negli Stati Uniti, sono essenziali per sostenere le famiglie locali.
Lesotho: al 2° posto in Africa, con il 20,6% del PIL derivante dai trasferimenti. Gran parte della popolazione tradizionalmente migra per lavorare nelle miniere del vicino Sudafrica, compensando la mancanza di risorse economiche.
Comore: quasi il 20% del PIL di questa nazione insulare, una delle più povere dell'Africa, proviene dai trasferimenti dalla sua diaspora, principalmente basata in Francia.
Liberia: al 4° posto in Africa, i trasferimenti, principalmente dagli Stati Uniti, rappresentano il 16,8% del PIL.
La Banca Mondiale mette in guardia dai rischi associati a questa crescente dipendenza. Queste economie rimangono vulnerabili alle fluttuazioni economiche nei paesi in cui risiedono le loro diaspore. Questa situazione evidenzia l’urgenza di sviluppare opportunità economiche sostenibili per ridurre la pressione migratoria e rafforzare la resilienza di questi paesi.


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