Degat: Il Marocco è diventato un Paese di transito e accoglienza per i richiedenti asilo
Venerdì a Rabat, il Rappresentante dell'UNHCR in Marocco, François Ribet-Degat, ha elogiato l'impegno del Marocco per i diritti dei rifugiati, sottolineando l'approccio umanitario e solidale del Regno in questo ambito.
Durante una conferenza stampa tenutasi in occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato, Ribet-Degat ha spiegato che, grazie a questo approccio adottato nella Strategia Nazionale per le Migrazioni e l'Asilo, lanciata nel 2013, il Marocco è diventato un Paese di transito e accoglienza per i richiedenti asilo, con 18.463 rifugiati e richiedenti asilo provenienti da oltre 60 Paesi presenti sul suo territorio.
Ha sottolineato che il Regno ha consolidato la sua posizione di attore chiave nella gestione dei flussi migratori in Africa e oltre, aggiungendo che l'UNHCR sta lavorando, in stretta collaborazione con le autorità marocchine, per integrare rifugiati e richiedenti asilo nei sistemi nazionali di istruzione, sanità e occupazione.
Il funzionario ha sottolineato che "il Marocco incarna una tradizione di ospitalità e apertura", elogiando gli sforzi per garantire l'inclusione dei rifugiati nelle iniziative nazionali.
A livello globale, il signor Rebet-Degatt ha osservato che il numero di sfollati forzati è aumentato per il tredicesimo anno consecutivo, raggiungendo la cifra record di 123 milioni di sfollati, inclusi 43 milioni di rifugiati.
Ha affermato che questa cifra ha raggiunto i 41 milioni nel 2010 ed è quasi triplicata in un solo decennio.
Ha osservato che i gruppi colpiti da questi sfollati includono tutte le fasce della popolazione, dai bambini agli adulti e agli anziani, evidenziando la vulnerabilità dei civili nelle zone di conflitto.
Ha sottolineato che "il Sudan è attualmente il Paese più colpito, con 15 milioni di sfollati, inclusi 4 milioni sfollati durante il recente conflitto scoppiato nella primavera del 2023". Ha osservato che questa cifra allarmante riflette la gravità della crisi sudanese, "che viene spesso trascurata nonostante la sua portata".
Il funzionario ha aggiunto che, oltre al Sudan, altri gruppi continuano a subire le conseguenze di conflitti prolungati, tra cui i siriani, che contano quasi 14 milioni di sfollati dall'inizio della guerra nel 2011, così come afghani e ucraini. Riguardo a Gaza, ha espresso rammarico per il fatto che "l'80% della popolazione sia stato sfollato più volte a causa delle ripetute ostilità".
Queste cifre evidenziano la complessità e la gravità delle crisi umanitarie in tutto il mondo. Il signor Rebet-Degatt ha sottolineato che "milioni di sfollati non sono solo numeri; rappresentano vite distrutte, famiglie separate e sogni infranti". Ha sottolineato che ogni sfollamento aggrava la fragilità, che richiede risposte coordinate e una forte solidarietà internazionale.
Il Rappresentante dell'UNHCR in Marocco ha concluso che la solidarietà con i rifugiati è una responsabilità collettiva che trascende i confini, chiedendo un raddoppio degli sforzi per affrontare le crescenti sfide della migrazione forzata.
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