- 16:00Trump denuncia perdite commerciali "colossali" e promette misure per difendere gli interessi americani
- 15:15Verso un accordo commerciale transatlantico: Bruxelles e Washington sulla strada giusta, secondo l'UE
- 15:11Deputato italiano: disumanità e interesse personale mettono a tacere il governo su Gaza
- 14:30Il Marocco al centro di un partenariato strategico con Cina e Unione Europea per lo sviluppo dell'industria verde
- 14:00Sir Liam Fox: Il Regno del Marocco, un partner chiave del Regno Unito
- 13:47Il Marocco rafforza la sua partnership con l'AIEA per integrare i piccoli reattori modulari nella sua transizione energetica
- 13:06Bitcoin batte i record e raggiunge il massimo storico di 123.091 dollari
- 12:15Il premier italiano lancia l'allarme: guerra commerciale in Occidente
- 11:30Re Mohammed VI accoglie con favore la Festa Nazionale francese e riafferma la forza del partenariato strategico con Parigi
Seguici su Facebook
Confindustria voto choc, si ritira Garrone: “Basta divisioni”
Più che una maratona elettorale, la corsa alla presidenza di Confindustria si è rivelata una gara ad eliminazione: dopo l’estromissione dell’aspirante underdog Antonio Gozzi, adesso è Edoardo Garrone a decidere di fare un passo indietro “per il bene della Confederazione”. Garrone, presidente Erg e del Sole 24 Ore, era il candidato più accreditato alla vittoria finale. Solo che, a dispetto del proverbio, non solo è rimasto cardinale ma in conclave non c’è neanche entrato. Il forfait di Garrone, infatti, è arrivata ieri alla vigilia dell’assemblea per il voto che è stata convocata per oggi. Si frega le mani Emanuele Orsini, ultimo e solo concorrente rimasto in lizza, che viaggia spedito verso la poltrona più comoda e importante che c’è a viale dell’Astronomia.
Il petroliere ha affidato a una lettera, recapitata agli imprenditori e industriali, le ragioni del suo passo indietro. Garrone, in pratica, ha abbandonato la contesa per garantire l’unità della Confederazione: “La scelta di anteporre il fine alla persona, mi impone di fare un passo indietro e di consentire ad Emanuele Orsini di trovare quelle condizioni ideali per guidare Confindustria senza condizionamenti, e di poterlo fare con grande senso di responsabilità, in nome di un fine collettivo che è molto più importante di noi singoli”. E ancora: “È infatti evidente che in Confindustria si sono determinate forti fratture e forti tensioni. Non serve all’Associazione che un candidato possa vincere per qualche voto, magari frutto di ’impegni o scambì eccessivi e per me intollerabili e inaccettabili. Solo sostenendo un unico candidato e mettendolo nella condizione ideale per forza e autonomia, si può garantire la miglior governabilità alla nostra Confindustria”. La scelta, per il petroliere, non è stata presa a cuor leggero: “Questa è una rinuncia che personalmente mi costa molto, ma che confido possa determinare una svolta comportamentale e sostanziale, rendendomi e rendendoci orgogliosi di averlo fatto e di aver contribuito ad un cambiamento storico doveroso, esprimendo un modo di essere al servizio del sistema e non un sistema al servizio di sé stessi”. Per il petroliere: “È una scelta di responsabilità che chiedo anche a voi tutti domani con il voto, per dare un segnale forte e di unità a tutti gli stakeholder e all’intero Paese”.