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Il premier italiano lancia l'allarme: guerra commerciale in Occidente
Il primo ministro italiano Giorgia Meloni ha avvertito che l'imposizione di dazi reciproci potrebbe portare a una guerra commerciale tra i paesi occidentali.
La Presidenza del Consiglio dei Ministri italiana ha citato Meloni, che ha affermato: "Il governo è in stretto contatto con la Commissione europea e con tutte le parti coinvolte nei negoziati doganali. Una guerra commerciale in Occidente ci indebolirà tutti di fronte alle sfide globali comuni. L'Europa ha la forza economica e finanziaria per difendere le proprie argomentazioni e raggiungere un accordo equo e ragionevole".
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump aveva precedentemente annunciato che gli Stati Uniti avrebbero imposto una tariffa del 30% sui prodotti provenienti dall'Unione Europea a partire dal 1° agosto, mantenendo però le tariffe precedenti.
Ha aggiunto in un messaggio pubblicato sulla piattaforma Truth Social che se l'Unione Europea decidesse di aumentare i dazi sui prodotti americani, gli Stati Uniti aggiungerebbero la stessa percentuale al loro dazio del 30%.
Da parte sua, la Coldiretti ha dichiarato sabato che i dazi del 30% costerebbero ai consumatori americani e ai produttori alimentari italiani circa 2,3 miliardi di euro. Prevede che i dazi aggiuntivi su alcuni prodotti italiani raggiungeranno il 45% per i formaggi, il 35% per il vino, il 36% per la pasta ripiena e il 42% per le confetture.
Sabato, a Palazzo Chigi, è stata ribadita la fiducia dell'Italia nella possibilità di raggiungere un accordo equo nei negoziati commerciali, ritenendo che ciò potrebbe "rafforzare l'Occidente nel suo complesso", soprattutto perché provocare un conflitto commerciale tra le due sponde dell'Atlantico in questo momento è "inutile".