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L'intelligenza artificiale potrebbe portare all'estinzione della specie umana

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L'intelligenza artificiale potrebbe portare all'estinzione della specie umana
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Mentre l'intelligenza artificiale si sta diffondendo rapidamente in tutti i settori, un gruppo di ricercatori e dirigenti del settore tecnologico lancia l'allarme: se l'attuale tendenza continua, sistemi di intelligenza artificiale superpotenti potrebbero causare l'estinzione della specie umana entro un anno.

Tra i firmatari di questo appello figurano Geoffrey Hinton, considerato uno dei "padri dell'intelligenza artificiale", Yoshua Bengio, vincitore del premio Turing, e dirigenti di aziende leader come OpenAI, Anthropic, DeepMind e Google. In una lettera aperta, chiedono che la prevenzione dei rischi esistenziali legati all'intelligenza artificiale sia considerata una priorità globale, al pari di pandemie o guerre nucleari.

Tra gli scenari temuti figurano l'uso dell'intelligenza artificiale per progettare e distribuire in modo discreto armi biologiche nelle principali città, o l'emergere di comportamenti imprevedibili e manipolativi al di fuori del controllo umano. Nate Soares, direttore dell'Institute for Machine Intelligence Research, stima la probabilità di estinzione umana a "non meno del 95%" se non si frena, paragonando la situazione a "un'auto che precipita verso un burrone a 160 km/h".

Il pericolo deriverebbe principalmente dal passaggio da un'"IA ristretta", limitata a compiti specifici, a un'intelligenza artificiale generale (AGI), in grado di eguagliare e poi superare le capacità umane. Un'evoluzione verso una "super IA" potrebbe aprire prospettive scientifiche senza precedenti, ma solleva l'irrisolvibile problema del suo allineamento con gli interessi umani.

Alcune voci, tuttavia, moderano queste previsioni. Holly Elmore, direttrice della ONG PauseAI, stima il rischio di estinzione tra il 15 e il 20%, ma sottolinea che l'IA porterà, come minimo, a una graduale perdita del potere decisionale umano, ridotto a un ruolo secondario in un mondo automatizzato. Sostiene una moratoria internazionale sullo sviluppo dell'IA e l'istituzione di trattati vincolanti.

Questo appello, tuttavia, contraddice la frenetica corsa tra governi e aziende, in particolare negli Stati Uniti sotto l'amministrazione Trump, per liberalizzare ulteriormente la ricerca sull'intelligenza artificiale e attrarre i migliori talenti.



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