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L’ospedale in mano alla camorra, 11 arresti a Napoli
L’ospedale San Giovanni Bosco a Napoli era “cosa loro”: blitz dei carabinieri, undici persone ritenute vicine alla camorra, in particolare ai clan Contini e all’Alleanza di Secondigliano, finiscono in manette. L’inchiesta ha preso le mosse dalle dichiarazioni del pentito Vincenzo Iuorio, già affiliato ai Sautto-Ciccarelli del Parco Verde di Caivano. Il racconto di Iuorio ha svelato un vero e proprio sistema criminale che aveva trasformato l’ospedale napoletano in una vera e propria macchina da soldi per la camorra. Stando al pentito, infatti, la criminalità controllava le attività del parcheggio, quelle della mensa e aveva messo su una specie di piazza di spaccio all’interno dello stesso ospedale. Ma i benefit riconosciuti ai camorristi erano anche altri, dal parcheggio gratis al rispetto e deferenza dei medici che “si mettevano a disposizione” offrendo agli affiliati “camici” per “entrare in terapia intensiva”.
Questa mattina il blitz dei carabinieri coordinati dai magistrati della Direzione distrettuale antimafia di Napoli. Undici persone sono state arrestate, di queste otto sono finite in carcere e tre ai domiciliari. Sono accusati, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso e di trasferimento fraudolento di valori, commessi con la finalità di agevolare il clan Contini e l’Alleanza di Secondigliano che opera nei quartieri di San Giovanniello, di Borgo San Antonio Abate, di Ferrovia, Vasto-Arenaccia, Stadera-Poggioreale e Rione Amicizia. Risulta in corso il sequestro di quote e compendi aziendale di due società di noleggio auto.
L’inchiesta è partita nel 2021. E le indagini proseguono per fare piena luce attorno al caso che ha fatto esplodere la polemica in tutta la Campania.