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Pil, occupazione e inflazione: tutti i (buoni) numeri di Bankitalia
Bankitalia conferma le stime: il Pil nazionale crescerà, nel 2024, dello 0,6 per cento. Palazzo Koch, però, riduce la previsione di crescita per il 2025 che passa dal 1,1% all’1 per cento e, contestualmente, riporta quel decimale che manca dal prossimo anno al 2026, per cui la previsione è del +1,2 per cento.
Le buone notizie, però, non sono finite. Già, perché oltre alla conferma del Pil, Bankitalia prevede l’abbassamento dell’inflazione. Che, attesa all’1,9%, dovrebbe invece attestarsi, quest’anno, all’1,3%. Andrà meglio del previsto anche nel 2025: l’inflazione salirebbe all’1,7% rispetto all’1,8 ipotizzato tre mesi fa. Resta confermata, invece, la previsione dell’1,8% per il 2026. E ci sono importanti novità per quel che riguarda l’occupazione. I tecnici di Palazzo Koch, infatti, ritengono che la disoccupazione italiana, quest’anno, scenderà fino al 7,5 per cento. E continuerà a calare, fino al 7,4%, nel 2025 confermandosi sullo stesso trend anche nel 2026. Solo nell’ultima previsione, la disoccupazione, attestatasi al 7,6% nel 2023, era stimata al 7,7% quest`anno, 7,6% il prossimo e 7,4% nel 2026. Contestualmente, l’occupazione aumenterà dello 0,9% quest`anno, dello 0,4% il prossimo e dello 0,5% nel 2026. E poteva anche andarci meglio se la Bce non si fosse incaponita a tenere rigida e rigorosissima la barra della politica monetaria . I numeri, infatti, “sarebbero tornati a crescere nel primo trimestre e continuerebbero ad aumentare in seguito a tassi lievemente superiori a quelli del Pil, beneficiando del recupero del potere d`acquisto. Gli investimenti rallenterebbero marcatamente, frenati dal rialzo dei costi di finanziamento, da condizioni più rigide di accesso al credito e dal ridimensionamento degli incentivi alla riqualificazione delle abitazioni”.
“L’effetto di questi fattori – hanno scritto gli economisti di Palazzo Koch – verrebbe in parte compensato dall’impulso delle misure del Pnrr. Le esportazioni si espanderebbero in linea con l`andamento della domanda estera, mentre le importazioni crescerebbero in misura più contenuta – conclude Bankitalia – risentendo della debolezza della spesa per investimenti. Il saldo di conto corrente della bilancia dei pagamenti, tornato positivo già nello scorso anno, continuerebbe a migliorare, avvicinandosi al 2 per cento in rapporto al Pil nel 2026”.