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Trump e FEMA: dipendenti sospesi per aver lanciato l'allarme
La gestione delle catastrofi naturali negli Stati Uniti è al centro di una nuova controversia. Martedì, diversi dipendenti della Federal Emergency Management Agency (FEMA) sono stati sospesi forzatamente dopo aver criticato pubblicamente le scelte dell'amministrazione Trump riguardo al futuro dell'agenzia.
Questa decisione arriva in un momento particolarmente delicato: vent'anni dopo l'uragano Katrina, quasi 200 dipendenti ed ex dipendenti della FEMA hanno firmato una lettera aperta al Congresso intitolata "Dichiarazione Katrina". In questo testo, denunciano una drastica riduzione delle risorse dell'agenzia, legata in particolare al congelamento del bilancio imposto dal Segretario Kristi Noem.
"La riduzione delle capacità operative della FEMA compromette direttamente l'assistenza alle popolazioni colpite da catastrofi", avvertono i firmatari. Mercoledì mattina, 191 persone avevano espresso il loro sostegno a questa iniziativa, ma solo una trentina di loro aveva accettato di rendere pubblici i propri nomi.
Secondo il New York Times, "circa 30" dipendenti sono già stati sospesi. Il Washington Post riporta che molti di loro hanno ricevuto email che annunciavano il loro immediato congedo amministrativo, pur mantenendo stipendio e benefit.
Tra i dipendenti interessati c'è Virginia Case, che ha dichiarato alla CNN: "Sono delusa, ma non sorpresa. Sono orgogliosa di coloro che hanno preso posizione, perché il pubblico merita di sapere cosa sta succedendo. Se questa politica continua, vite e comunità ne pagheranno il prezzo".
Da quando è tornato alla Casa Bianca a gennaio, Donald Trump ha ripetutamente dichiarato di voler abolire la FEMA, affermando che gli stati americani dovrebbero "affrontare i propri problemi". Questa posizione ha sollevato serie preoccupazioni con l'aumento degli eventi meteorologici estremi.
Gli autori della lettera ricordano che, dopo il caos del 2005, il Congresso ha approvato la legge PKEMRA, volta a rafforzare la risposta federale alle crisi. Mettono in guardia dal rischio di una regressione: "Ci auguriamo che questo appello venga ascoltato in tempo per evitare non solo un'altra catastrofe nazionale, ma anche la scomparsa della FEMA e l'abbandono delle popolazioni vulnerabili".
Un dato illustra la portata del malessere: un terzo del personale dell'agenzia avrà già lasciato il proprio incarico entro il 2025, a causa dei tagli al bilancio e delle riforme imposte sotto l'autorità della Commissione Doge, guidata da Elon Musk.
Con la stagione degli uragani in pieno svolgimento, la sospensione di decine di agenti e l'incertezza sul futuro della FEMA sollevano la questione cruciale di quanto gli Stati Uniti siano preparati a futuri disastri.