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Washington riprende i test nucleari e riaccende le tensioni strategiche globali

Yesterday 14:44
Washington riprende i test nucleari e riaccende le tensioni strategiche globali
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Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha annunciato l'immediata ripresa dei test nucleari statunitensi, ponendo fine a una moratoria in vigore dal 1992. La decisione, resa pubblica durante il suo viaggio diplomatico in Asia, segna una svolta importante nell'equilibrio strategico globale e apre la strada a una nuova corsa agli armamenti.

In un messaggio pubblicato su Truth Social, Donald Trump ha giustificato la sua decisione citando i programmi militari di Russia e Cina: "A causa dei test condotti da altri paesi, ho ordinato al Dipartimento della Guerra di condurre test equivalenti. Questo processo inizierà immediatamente". Il presidente ha affermato che gli Stati Uniti possiedono il più grande arsenale nucleare al mondo, sottolineando al contempo di "non avere scelta" di fronte alla crescente potenza dei suoi avversari strategici.

Dalla fine della Guerra Fredda, Washington si è astenuta dal testare nuove armi nucleari, accontentandosi di mantenere e modernizzare il proprio arsenale. Ma i recenti sviluppi sembrano aver modificato la posizione americana. La Russia ha annunciato questa settimana il successo del test del missile da crociera a propulsione nucleare Burevestnik, considerato in grado di bypassare tutti i sistemi di difesa missilistica. Allo stesso tempo, il presidente Vladimir Putin ha confermato il test del drone sottomarino Poseidon, a propulsione nucleare e potenzialmente dotato di una testata nucleare, progettato per colpire obiettivi costieri.

Dal canto suo, la Cina, che non testa ufficialmente armi nucleari dal 1996, ha aumentato significativamente le dimensioni del suo arsenale negli ultimi cinque anni. Pechino avrebbe aumentato il suo arsenale nucleare da 300 a 600 testate, con l'obiettivo dichiarato di raggiungere quota 1.000 entro il 2030.

In questo contesto, l'annuncio americano arriva in un momento particolarmente delicato, poiché Donald Trump incontrerà nei prossimi giorni la sua controparte cinese, Xi Jinping. Questa escalation militare rischia di complicare il dialogo strategico tra Washington, Pechino e Mosca, in un momento in cui le tensioni sono già elevate in diversi teatri, dall'Ucraina al Mar Cinese Meridionale.

Sebbene il Trattato sulla messa al bando totale degli esperimenti nucleari, firmato nel 1996, proibisca tutti i test, non è mai stato ratificato né dagli Stati Uniti né dalla Cina. La Russia, che lo ha ratificato nel 2000, se ne è ritirata nel 2023. La ripresa americana dei test apre quindi la strada a un possibile aumento degli stessi in tutto il mondo.

Questa decisione solleva il timore di un ritorno a una logica di scontro nucleare, in cui la dimostrazione di potenza prevale ancora una volta sulla deterrenza stabile. Questa dinamica potrebbe avere effetti duraturi sugli equilibri di potere internazionali.



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